7 Dicembre 2024
Piccolo caffè Torriani logo
di MATILDE MAFFEZZONI - L'aroma del caffè, il profumo dei libri, la bontà di un'idea: nel cuore della città, affacciato sulla via dedicata a un genio del passato cremonese, lavora il Piccolo Caffè Torriani, un luogo dedicato (anche) alla letteratura e all'arte, che è anche un importante progetto sociale.

In via Janello Torriani, nel pieno centro di Cremona, fulcro della vita movimentata della città, c’è un luogo che riesce a vivere ancora con tranquillità e pacatezza; il neonato Piccolo Caffè Torriani, caffè letterario in cui concedersi una tregua dalla fretta della quotidianità.



Una volta entrati infatti si trovano mensole piene di libri a nostra disposizione da leggere nel confortevole locale o da portare a casa. A servire al bancone sono un gruppo di ragazzi con disabilità, formati a livello professionale dalla cooperativa Fratelli Tutti, nata per offrire un’opportunità di lavoro ai giovani che vogliono rendersi autonomi nonostante le loro fragilità: non si tratta solo di un percorso professionale, ma anche di ricerca di se stessi. La cooperativa si era già fatta conoscere a Cremona per il laboratorio in via Robolotti, da cui provengono i prodotti da forno serviti nel bar e fatti direttamente dai ragazzi.

Il progetto è nato dalla volontà di creare uno spazio inclusivo dove i destinatari possano avere l’opportunità di entrare in contatto con le persone e creare un dialogo: “Non è fare il caffè e basta, c’era la volontà di creare uno spazio inclusivo dove i ragazzi hanno l’opportunità di mettersi in relazione con le persone e mettersi in gioco in un contesto che fosse il più aperto possibile alla realtà della nostra città”, spiega Don Roberto Musa, cappellano del carcere di Ca’ del Ferro e tra gli ideatori del progetto.

La formazione dei ragazzi è frutto, per la maggior parte, di un percorso fatto da Fratelli Tutti in collaborazione con gli assistenti sociali che, in base al progetto di vita dei ragazzi trovano il posto in cui possono dare sfogo alle loro capacità al meglio e che risponda alla loro passione. “Mettere le mani in pasta, fare le pizzette, fare i biscotti richiede una certa dose di passione” racconta Pia Abruzzi, vice presidente della cooperativa “la selezione viene quindi fatta dalle persone che hanno in carico i ragazzi da quando sono piccoli fino alla fine del percorso scolastico poi ci sono altri percorsi per quanto riguarda ad esempio i ragazzi che stanno sperimentando un pochino che cosa può piacere di più…è questo lo scopo: aiutare i ragazzi a maturare le loro scelte”.

La componente culturale del caffè è affidata a CrArT, che ha donato i libri e che nel corso delle prossime settimane organizzerà progetti culturali che avranno luogo proprio negli spazi di via Torriani. Il 31 Ottobre c’è stato l’incontro d’arte “santi strambi” dedicato alle figure di santi curiose e bizzarre; i prossimi appuntamenti saranno dedicati il 15 Novembre all’incontro con l’autore Marco Ghizzoni, il 24 novembre “un mondo di fiabe” pomeriggio di letture e merende per i bambini dai 3 ai 7 anni con la docente Francesca Poli e molti altri incontri programmati fino alla fine dell’anno, per rimanere aggiornati sugli eventi è possibile consultare il profilo instagram @piccolocaffètorriani.

In questo modo il caffè non è più solo un luogo dove riposare e consumare, ma anche un luogo in cui incontrare l’autore di un libro, ascoltare musica dal vivo o guardare un mostra. 

Don Roberto Musa, cappellano del carcere e promotore del progetto

Durante l’inaugurazione di lunedì 14 Ottobre hanno parlato i fondatori e ideatori del progetto, Don Musa e Pia Abruzzi, che si sono espressi sul percorso che ha portato alla nascita del progetto e su tutto quello che ha comportato la nascita del caffè letterario. I ringraziamenti sono andati soprattutto a tutti coloro che hanno aiutato a superare le difficoltà della realizzazione di questa idea. “difficoltà superate grazie alla rete di amici e collaboratori che si è creata intorno alla cooperativa, che crede nel nostro progetto e in quello che stiamo facendo che ha come finalità principale l’inclusione” spiega Don Musa. 

Tommaso Giorgi, presidente di Crart, un’altra delle anime di questo progetto, ha spiegato che “il ruolo della Fondazione Città di Cremona è stato fondamentale perché ci ha messo a disposizione gli ambienti, credendo nella nostra idea che era non solo quella di un caffè, ma di un caffè legato alla cultura e all’inclusione, quindi con la possibilità di far accendere al lavoro persone con disabilità”

Giorgi ha poi spiegato il significato del logo del locale che simboleggia proprio l’idea dietro al caffè: l’incontro tra inclusione e cultura. L’immagine rappresenta infatti una tazzina di in equilibrio sulla stilizzazione di un macchinario di invenzione di Torriani, la sospensione cardanica: “Il macchinario ha la proprietà di mantenere sempre in stabilità l’elemento al quale viene agganciato, in questo modo siamo sicuri che la tazzina di caffè non cadrà mai”.