Un cammino, un viaggio per diventare grandi. E’ così che Valentina Rodini ha presentato il suo libro “Il bambino e il Maestro”, nella conferenza stampa che si è tenuta venerdì 27 settembre nel Salone dei Quadri del Palazzo Comunale di Cremona. Ad accompagnarla il telecronista sportivo Luca Broggini (per Eurosport voce della spedizione azzurra a Tokyo 2020 e Parigi 2024) e Claudio Ardigò, presidente del CSI cittadino ed organizzatore della Fiera del Libro.
Pratica canottaggio da quando aveva nove anni, oro olimpico a Tokyo 2020 nel doppio pesi leggeri, Valentina ha indubbiamente uno stretto legame con il mondo sportivo: si tratta quindi di un libro che tratta di sport? No. O meglio, non direttamente.
“Il bambino e il Maestro”, scritto dalla canottiera cremonese, illustrato da Angelo Ruta e pubblicato da Einaudi Ragazzi, nasce dalla necessità della campionessa di trasmettere ciò che il suo percorso sportivo le ha insegnato, come l’ha aiutata a crescere dal punto di vista umano; allo stesso tempo, ha confidato l’atleta in conferenza, è stato anche uno stratagemma per rimanere a galla, nonostante la pressione della competizione e dell’aspettativa.
In particolare, come indica il titolo del libro, è centrale la figura del Maestro. Così com’è importante un allenatore nello sport, allo stesso modo anche nella vita abbiamo bisogno di maestri per diventare grandi, maestri che credano in noi e ci diano quella piccola spinta necessaria a crescere, maestri che insistano, così come hanno insistito gli allenatori di Valentina, perché sono convinti che ce la possiamo fare.
“La mia fortuna è che non hanno mai smesso di insistere su di me, durante il mio percorso.” Di certo non un percorso facile, ma necessario per diventare dei veri campioni nella vita.
Il bambino protagonista del racconto non ha un’età definita, potrebbe essere ognuno di noi: in fondo, non si smette mai di crescere ed imparare. Per questo Valentina ci dice di rimanere aperti, perché un nuovo maestro può nascondersi in chiunque.
Non si tratta dell’unico incontro della storia. All’inizio del suo lungo viaggio per diventare grande, il Maestro fa pescare al bambino cinque sassolini da un’anfora: questi rappresentano i cinque principi che il bambino vuole seguire, ciò che vuole diventare: credere in ciò che fa, essere gentile, essere tenace, essere leale ed essere coraggioso. Durante il suo percorso si imbatterà in tanti animali diversi e con loro si relazionerà, portando con sé una lezione da ciascuno di loro: è nel confronto con l’altro che viene messo alla prova ciò in cui si crede. Riuscirà il bambino a rimanere fedele ai principi scelti? C’è solo un modo per scoprirlo…
Ma l’avventura non finisce al termine del libro! L’idea di Valentina è quella di educare i piccoli lettori attraverso dei laboratori, da svolgere nella sede della Feltrinelli o nelle scuole. L’obiettivo di questi percorsi è aiutare i bambini a riflettere sui propri personali “cinque sassolini”, sui principi che più li rappresentano, confrontando il proprio percorso con quello del bambino del libro, o alternativamente associare ogni principio ad un animale e discutere insieme della propria scelta, riflettendo anche su quelli che il bambino incontra nel libro. “Non si legge e basta” ha spiegato Luca Broggini, “Il bambino e il Maestro” è un libro che vuole essere un insegnamento dei valori appresi dall’atleta, un modo per educare i giovani.
“Fareste un torto al maestro a rimanere sempre l’allievo”, ha aggiunto Claudio Ardigò, citando Nietzsche. Il presidente del CSI ha poi concluso la conferenza esponendo la differenza tra insegnare ed educare. Insegnare prevede la conoscenza e trasmissione di concetti, educare è la testimonianza che viene dall’esperienza. Ciò che si sa perchè si è. Quei valori che Valentina ha appreso in prima persona nel corso degli anni e della sua carriera sportiva e che ora ci vuole donare, “accendendo una fiamma” dentro di noi.