La Provincia Manin Gualandris Arrigoni Nolli
di BEATRICE FRAZZI - Tradizione e innovazione, passato glorioso e futuro da costruire: il giornalismo, e la carta stampata in particolare, è un mondo spesso lontano dai giovani. I due universi si sono incontrati per una ricca mattinata di confronto nel "Masterclass del giornalismo" organizzato dal Liceo Manin.

“La carta stampata aveva la morte già scritta!”; con questa esclamazione si è aperto l’incontro intitolato “Masterclass del giornalismo”, che si è tenuto nel corso della mattinata del 15 gennaio al Liceo Manin con il direttore della testata “La ProvinciaPaolo Gualandris e dal giornalista Nicola Arrigoni. La discussione è stata introdotta dalla preside della scuola, Maria Grazia Nolli, che ha presentato brevemente l’iniziativa e i due esperti, sottolineando come il giornalismo possa essere uno sbocco lavorativo possibile per i suoi studenti, specialmente per  i più curiosi.



Qualcuno legge un giornale nella propria quotidianità?”, ha chiesto il direttore, ottenendo in risposta un silenzio non inatteso. Nessun sì da parte dei ragazzi, che hanno spiegato invece che la loro informazione avviene tramite i social e poco altro, poiché ritenuti aggiornati  e attendibili.  Gualandris, a conoscenza della presa di potere del web, ha incoraggiato i giovani presenti a non velocizzare il processo di estinzione della carta e ha motivato la sua tesi: per prima cosa la notizia proposta dalla stampa è scritta e garantita da una firma e da un volto e non da un avatar anonimo. Il direttore ha poi spiegato che ritiene che le persone abbiano ancora il diritto di scegliere cosa si sentono di leggere, senza dover trovare nella propria schermata titoli di svariate notizie o tematiche, poiché ritenute per loro  idonee da un algoritmo. “Non mi interessa di essere un nome su un giornale, ma di essere un giornalista tra la gente”, ha sintetizzato l’esperto, che ha concluso il suo discorso affermando che bisogna imparare a fare un uso moderato della tecnologia, in modo che le venga impedito di spodestare la penna e le grandi menti che la muovono.



Il direttore della Provincia Paolo Gualandris con il giornalista Nicola Arrigoni

Gli è subentrato, poi, Nicola Arrigoni, giornalista di cronaca che ha mostrato in maniera efficace e coinvolgente cosa significhi lavorare per una testata giornalistica. Arrigoni ha spiegato che un giornalista è capace se “consuma due paia di scarpe al mese” e garantisce la verità ai propri lettori e ha domandato quanti dei presenti volessero intraprendere una carriera nell’ambito del giornalismo, ma l’opzione si è rivelata molto poco gettonata (nonostante l’indirizzo umanistico della scuola). Stupito, Arrigoni ha espresso quanto sia dedito al suo lavoro, che ha descritto come passione che coltiva sin dai tempi del liceo, ma soprattutto come sogno realizzato. Il giornalismo è una prospettiva ardua, da rincorrere fino allo sfinimento, ma non c’è nulla di meglio di dar voce alle proprie parole.