
“Lo scopo di questo progetto è proseguire il processo di diffusione della cultura tra i giovani, ma soprattutto comprendere l’importanza dell’inclusione, capace di portare tanti sorrisi“: Barbara Zagni, docente di storia e filosofia del liceo Manin, ha presentato con queste parole la serie di eventi culturali (da lei stessa organizzati in collaborazione con il cappellano del carcere di Ca del Ferro, don Roberto Musa) che avranno luogo presso il Piccolo Caffè Torriani di Cremona, sede di incontri letterari e di inclusione verso ex detenuti e soggetti con difficoltà.



Il mondo sta cambiando: il progresso digitale sta portando ad un intervento invasivo della tecnologia nelle vite di ogni individuo e un sempre minor interesse nei confronti di ciò che è già accaduto, facendo dimenticare che la stesura di un futuro ignoto è fondata su radici profonde, su un passato indimenticabile. La cultura è passione, dialogo, inclusione, ma soprattutto riconoscenza e memoria.
È su queste premesse che, una volta al mese, gli studenti di 3BC e 4BC del Manin avranno l’opportunità di esporre alla cittadinanza tematiche di diverso genere all’interno di eventi fondati sul dialogo e sul confronto: momenti che punteranno a generare stupore e interesse nel pubblico, ma soprattutto tanta voglia di apprendere, cosa che spesso non viene considerata un compito “alla portata” di uno studente. “Io ritengo di avere il privilegio di lavorare con giovani intraprendenti e appassionati a attività di questo tipo”, ha spiegato la docente per sfatare il mito sulla inaffidabilità dei ragazzi, spiegando invece quanto la gratifichi che i suoi studenti partecipino in maniera attiva alla vita della città e diffondano la cultura appresa a scuola in ambienti extra-curriculari.

Venerdì 31 gennaio si è svolto il primo di questa serie di appuntamenti dal titolo “Il fenomeno del Brain Rot: siamo ancora in grado di ragionare?”, curato da tre studentesse della 4BC che si sono esposte per prime in questo percorso di grande crescita e impegno. La sala del caffè di via Torriani era affollata di giovani incuriositi da una proposta formativa “alla pari”, che ha generato un clima di accoglienza notevole, aiutato dal sostegno dei compagni di classe che hanno presenziato per esprimere vicinanza e gratitudine al lavoro delle protagoniste Alice Mainardi, Arianna Cervi e Michela Badiglioni.

Nella serata si è discusso del fenomeno del Brain Rot (parola che caratterizza il 2024 secondo la Oxford Languages), letteralmente “putrefazione del cervello”, secondo il quale l’uso spropositato della tecnologia o di materiale poco impegnativo può portare un deterioramento dello stato intellettuale di un individuo. “Siamo ancora in grado di pensare, di impegnarci e di non dipendere da altro?”: le giovani relatrici hanno cercato di rispondere a questo quesito con l’aiuto di citazioni prese da film e fatti di cronaca , oltre che con una spiegazione coerente e articolata. Un lungo applauso, domande da parte degli spettatori, e per finire un grande ringraziamento da parte del Liceo Manin al Piccolo caffè Torriani per questa imperdibile possibilità.
Nei mesi successivi verranno affrontate tematiche stimolanti e di attualità, sempre nel tardo pomeriggio del venerdì, come la storia della mafia il 28 febbraio, il fenomeno dell’immigrazione il 21 marzo, la sensibilizzazione sulla violenza di genere (data da definirsi) e l’attualizzazione del racconto mitologico venerdì 30 maggio. “Questi piccoli eventi in realtà sono grandi eventi”, ha spiegato la professoressa Zagni, “perché permettono il coinvolgimento anche di chi non ha mai avuto l’occasione di approfondire certe tematiche. Ci sarà l’occasione di ricollegarsi alle nostre radici, il mondo classico e filosofico, tramite la lettura di un libro o la presentazione di una fonte: perché questo è fare cultura”.


