
A maggio il Piccolo Caffè Torriani accende i riflettori sulla storia con “Storie dalla Storia”, una rassegna di incontri che trasforma ogni giovedì in un viaggio tra epoche lontane, personaggi straordinari e vicende poco conosciute. Autori e autrici, appassionati di storia e grandi narratori, porteranno i loro libri e le loro storie nel cuore del caffè letterario, per riscoprire insieme un passato che sa ancora sorprendere, emozionare e far riflettere.

La rassegna, come spiega Serena Carpaneto, responsabile comunicazione di Crart- Cremona Arte e Turismo APS (organizzatore della rassegna), nasce dall’anima stessa del Piccolo Caffè Torriani, uno spazio che fin dalla sua apertura si è posto l’obiettivo di essere un punto d’incontro tra lettura, cultura e convivialità. “Storie dalla Storia” rappresenta quindi un’evoluzione naturale: l’idea di un piccolo festival dedicato al romanzo storico, capace di coniugare la passione per la lettura con quella per la narrazione del passato.

Dietro l’iniziativa c’è un team fortemente motivato: tutti i collaboratori del Caffè Torriani sono formati in ambito storico e letterario e questo ha reso possibile non solo la nascita del festival, ma anche una sua impostazione curata e coerente.Ad affiancare l’organizzazione del CrArt, c’è anche lo scrittore cremonese Marco Ghizzoni, noto per i suoi romanzi storici dalle sfumature investigative, in veste di consulente e co-ideatore.
Così è nata la prima edizione di “Storie dalla Storia”: un ciclo di quattro incontri, uno per ogni giovedì di maggio, sempre alle ore 18, interamente dedicati al romanzo storico. La scelta degli autori è stata pensata per offrire punti di vista diversi su un passato lontano, ma raccontato in modo coinvolgente, tra fonti, misteri, retroscena e interpretazioni originali. Ogni autore sarà accompagnato nella presentazione del suo libro dalla professoressa Chiara Persico e da Tommaso Giorgi,in uno spazio di confronto e approfondimento.

Il primo ospite giovedì 8 maggio sarà Giuseppe Lupo, professore e scrittore, con il suo romanzo “Storia d’amore e macchine da scrivere”. Un’opera che nasce da due immagini impresse nella memoria dell’autore: «Un signore anziano, alto, magro, con un cappotto di lana grigio, in giro per tutta Europa con una macchina da scrivere», e poi «una bambina con un vestitino bianco che gioca a campana in una stradina di Budapest, accanto a una macchina elegante nera anni ’50». Lupo racconta come queste visioni, emerse nel 2012, abbiano iniziato a prendere forma e a crescere lentamente dentro di lui, fino a imporgli il bisogno di raccontarle.
Affascinato dalle macchine da scrivere e dal legame tra tecnologia e scrittura, invita a riflettere sul mistero stesso del linguaggio: «Quando scriviamo, ci affidiamo a 21 lettere. Un numero piccolo, eppure da quelle combinazioni nasce tutto. Il mistero dell’alfabeto è che da pochi segni possiamo raccontare l’infinito».

Per Lupo, narrare il passato significa esplorare l’epica: «Io sono un autore che ama l’epica. Raccontare il passato è anche respirarne il tempo». Secondo il professore lucano le storie sono vitali: «Gli uomini hanno bisogno di storie. Viviamo perché raccontiamo, leggiamo, siamo dentro le storie. Quando finiscono le storie, finisce anche la vita».
Nell’incontro successivo il protagonista sarà Gabriele Dadati con “Nella pietra e nel sangue”, un giallo storico che riporta il lettore al medioevo e indaga la figura di Pier Delle Vigne, al fianco di Federico II. Il terzo appuntamento sarà con Carla Maria Russo e “Il velo di Lucrezia”, una potente riflessione sui desideri, le passioni e il ruolo della bellezza. Chiuderà la rassegna G.L. Barone con “Maledizione Gonzaga”, un thriller storico carico di misteri e intrighi di potere.



Ma questo è solo l’inizio: l’obiettivo è quello di rendere “Storie dalla Storia” un evento annuale, arrivando fino alla storia contemporanea italiana e coinvolgendo non solo scrittori, ma anche storyteller, podcaster e divulgatori storici che usano altri linguaggi per raccontare il passato. Il sottotitolo, “Festival di libri e letture dove la storia è protagonista”, parla da sé. La storia, infatti, non si racconta soltanto attraverso la parola scritta, ma anche attraverso la voce, il dialogo, la narrazione in tutte le sue forme.
L’idea è proprio quella di avvicinare le persone alla lettura e alla storia attraverso incontri autentici e vivi, perché parlare direttamente con un autore è un’esperienza che va oltre la semplice lettura: è un’occasione speciale per vedere la storia con occhi nuovi.

