Il sole, il suono dei violini, sorrisi chiacchiere e strette di mano: il 12 aprile A.I.D.A ha inaugurato la nuova sede, spostandosi a poca distanza da quella storica dell’associazione, fondata il 12 giugno 2001 da un gruppo di donne di Cremona, e trasferendosi nei locali piano terra di Palazzo Barbò, situato in Via Palestro a Cremona. Il palazzo storico è situato vicino al centro e facilmente raggiungibile dalla stazione dei treni e dei pullman: ospiterà le attività dell’associazione, che è uno degli ingressi nella rete di aiuto e ascolto per le donne vittime di molestie, abusi, maltrattamenti e violenze. Quadri, piante e fiori, arredi accoglienti e colori caldi: nei nuovi locali di Aida le storie delle persone che si rivolgono all’associazione incontro donne antiviolenza sono quanto di più lontano ci sia dalla gioia e dalla speranza.
“Quelle che ascoltiamo sono storie di patriarcato connaturato alla realtà totalmente eteroguidata”, spiega la vicepresidente Simona Frassi, che ci aiuta a capire come sia un tema attuale in cui i numeri degli aiuti non si prestano a diminuire nonostante l’impegno di A.I.D.A in interventi di sensibilizzazione. A partire dalle scuole, di ogni ordine e grado, come ad esempio operatori teatrali nelle scuole elementari per promuovere il rispetto della diversità e progetti locali in molte altre scuole di città e provincia con metodologie adeguate al contesto, allo scopo di veicolare solidarietà e consapevolezza di un fenomeno radicato nella società di tutti i giorni.
Ma qual è la missione dell’associazione? “A.I.D.A si occupa di accoglienza delle donne vittima di violenza dai 18 anni in su. Capita spesso che aiuti ragazze che frequentano l’ultimo anno di scuola con situazioni particolarmente difficili e in questi casi emerge in modo straordinario il legame e il dialogo che si instaura tra le nostre volontarie e insegnanti comprensivi e sensibili”.
Le tante richieste di ascolto che arrivano all’associazione spiegano l’importanza della nuova sede, che sarà spazio e cuore di colloqui intimi e privati, senza giudizio: un luogo totalmente al femminile e di pari opportunità , che prende in carico storie, aspettative e difficoltà di donne con il bisogno di trovare le risorse per uscire dal ciclo della violenza.
“Il fenomeno della violenza di genere, è un fenomeno che copre tutti gli ordinie della società dal punto di vista economico, dal punto di vista dell’ istruzione, dal punto di vista lavorativo, quindi relegarlo ad un contesto di depauperamento, culturale o economico è solo un modo per esorcizzare”, spiega ancora la vicepresidente Frassi.
La violenza attraversa tutta la società senza discriminazione e non è mai solo fisica, per questo assieme a circa 15 volontarie, un numero cospicuo di tirocinanti, cinque psicologhe e avvocati A.I.D.A offre percorsi psicologici, necessari per supportare l’emersione dagli abusi, nel rispetto delle decisioni e dei tempi delle donne maltrattate. Inoltre è stato inserito un gruppo di mutuo aiuto a sostegno delle donne che hanno finito o quasi finito il percorso, perché non si sentano abbandonate, in modo da garantire una gradualità d’uscita. Le operatrici del centro si attivano per offrire un percorso di ripresa per autodeterminarsi, offrendo orientamento e accompagnamento per l’autonomia economico-abitativa e sostegno nel fronteggiare problematiche a carattere legale.
L’età di emersione spesso si aggira intorno ai 35-44/45-54 anni fino ai 70 anni, infatti questa è magari un’età di maggior stabilità familiare e consapevolezza che porta a prendere la difficile decisione di farsi avanti. A.I.D.A non si attiva senza il pieno consenso della donna, che può scegliere in ogni momento di cambiare decisione, nel rispetto della sua autodeterminazione. Solo in caso di consenso l’associazione procede all’accoglienza, che consiste nell’ascolto telefonico, in colloqui individuali e quindi in una valutazione del rischio, per poi decidere che tipo di aiuto o percorso intraprendere.
Solo l’anno scorso A.I.D.A ha offerto aiuto a 90 donne, tra cui 10 accolte in casa rifugio, che è una struttura ad indirizzo segreto, nella quale possono essere ospitate temporaneamente le donne vittime di violenza maschile, sole o con figli, che si trovano nella situazione di dover essere allontanate dal proprio domicilio domestico, assicurando loro un protocollo di sicurezza molto alto in collaborazione con le forze dell’ordine.
È possibile contattare A.I.DA via telefono al numero 0372801427, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12:30, mentre dal martedì al giovedì anche dalle 13:30 alle 17:30. Sono disponibili anche un cellulare (3389604533), operativo dalle 8 alle 20, e una mail aida.onlus@virgilio.it. Inoltre è possibile usare il numero 1522 del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri attivo a tutte le ore per ricevere informazioni sui Centri Antiviolenza in tutta Italia.