Tra i Paesi del Nord Europa, la Finlandia si distingue come quello più felice del mondo conquistando per il settimo anno consecutivo il primo posto nella classifica World Happiness Report 2024. Il sondaggio è stato pubblicato il 20 marzo in contemporanea con la Giornata Mondiale della Felicità e presenta una classifica dei Paesi in cui le persone sono più soddisfatte rispetto alla qualità della propria vita in tutti gli ambiti quotidiani. I dati sono raccolti ed elaborati da diversi soggetti che lavorano in collaborazione tra loro: il Centro di ricerca sul benessere di Oxford in collaborazione con Gallup, istituto statunitense specializzato in statistiche e analisi dell’opinione pubblica, e con il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite.
Nella graduatoria, a completare il podio, si trovano altri paesi scandinavi: la Danimarca e l’Islanda a cui segue la Svezia. L’Italia, invece, si piazza solo al 41esimo posto: un po’ sconfortante se si pensa all’enorme patrimonio artistico che offre, insieme a prelibatezze culinarie e a straordinarie località turistiche. Ma quali sono i segreti nascosti che rendono la Finlandia così felice?
Abbiamo raccolto le testimonianze di due ragazzi provenienti da zone diverse della Finlandia: Federica Dal Zotto, 23enne proveniente da Bergamo, che si è trasferita a Rovaniemi (Lapponia) per studiare e lavorare come tour operator, e Francesco Filippone, 35enne proveniente da Vigevano, che vive nella capitale Helsinki e lavora come anestesista all’ospedale universitario, medico di medicina generale presso una clinica privata e medico fiduciario dell’ambasciata d’Italia.
Secondo il sondaggio, i paesaggi mozzafiato, un forte legame con la natura, una società basata sulla fiducia, un governo ben funzionante e il benessere economico sono i fattori che hanno portato i finlandesi a perfezionare l’arte del vivere felici e senza preoccupazioni. Un altro aspetto positivo della Finlandia è certamente il senso di sicurezza. “Nonostante ci sia buio per quasi 24 ore al giorno per 4 mesi l’anno, non ho paura ad uscire in solitaria e specialmente le donne si fidano nel girare per le strade delle città. Si tratta di una sostanziale differenza con l’Italia dove non mi sentivo al sicuro, nemmeno durante le ore di luce. Inoltre, anche se la vita qua si prende più alla leggera e i ritmi sono calmi, le cose funzionano bene”, ci ha raccontato Federica.
La sanità in Finlandia è un altro punto forte che contribuisce alla soddisfazione generale essendo particolarmente efficiente: la componente privata lavora in sinergia con gli ambienti pubblici, i costi per i servizi specialistici sono generalmente bassi grazie al finanziamento pubblico e i tempi di attesa sono brevi. “Le cliniche private sono mini ospedali”, spiega Francesco, “il paziente può essere pagante se ha un’assicurazione personale o una fornita dal datore di lavoro. Se il privato non riesce a risolvere i problemi, ci si collega al pubblico. Il sistema sanitario è decentralizzato, con responsabilità a livello comunale: infatti nel pubblico il medico generale lavora insieme ad altri medici in strutture che coprono ognuna una parte di città. In questo modo viene però a mancare il rapporto strettamente umano e di continuità con il proprio medico di medicina generale”, dice Francesco, “e questo é un vero peccato”.
“Ho imparato a staccare la mente dalla monotonia, ma anche dalla frenesia italiana, e a prendere le cose con più leggerezza” (Federica)
“Sono riuscito facilmente ad integrarmi nel tessuto sociale. I finlandesi sono aperti a nuove culture e le guardano con molto interesse” (Francesco)
Essere un italiano trasferito in Finlandia non è stato un problema né per Federica né per il medico che racconta: “Sono riuscito facilmente ad integrarmi nel tessuto sociale finlandese soprattutto nell’ambito lavorativo. I finlandesi sono aperti a nuove culture e le guardano con molto interesse, contenti di ricevere lavoratori provenienti da altri Paesi europei”. Nonostante ciò, però, le persone si relazionano in modo diverso dall’Italia: sono più introverse e lasciano difficilmente trasparire le emozioni. Sará forse il clima freddo a renderle così rigide? Questo è un mistero, proprio come capire cosa stia pensando un finlandese. Insomma, a livello di simpatia, secondo i nostri intervistati, l’Italia è imbattibile.
Se sul fronte simpatia il nostra Paese non ha rivali, su quello dei servizi e delle remunerazioni il confronto è schiacciante: in Finlandia molto efficienti i primi e più altri gli stipendi. “In Lapponia, per esempio”, dice Federica, “essendo il clima estremamente freddo, sono state costruite case di accoglienza sia per i senzatetto sia per le persone che hanno bisogno di disintossicarsi da alcool o fumo, che vengono pagate per farlo”. Per quanto riguarda l’ambito finanziario, si ha un salario minimo all’ora, diversamente dall’Italia. Francesco conferma: “Il salario minimo all’ora è di 13 euro. Si percepisce un benessere sociale e gli stipendi medio-alti consentono prezzi leggermente superiori di quelli italiani. Il regime fiscale, inoltre, non è leggero, ma le tasse sono molto progressive e si ha un ritorno nell’efficienza dei servizi: pagarle, quindi, non è vissuto con troppa pesantezza”.
Le tradizioni e le abitudini locali contribuiscono a rendere speciale la Finlandia portando allegria e leggerezza. In Lapponia, la casa di Babbo Natale, “il Natale è continuo”, racconta Federica “e gli addobbi sono presenti nelle città per tutti i mesi invernali. La beneficenza è fondamentale e a Rovaniemi ci sono congregazioni nelle strade che offrono il cibo a tutti, soprattutto zuppe calde e carne di renna tradizionale. Altri cibi tipici sono carne di orso bruno, salmone fresco pescato dalla Norvegia e cioccolato. Ne mangiano a quintalate! Il piatto tradizionale, però, è carne di renna con purè di patate e marmellata di mirtilli rossi, assolutamente da provare!”.
Una delle tipicità locali più apprezzate dai nostri connazionali trasferiti in Finlandia sono le saune, molto utilizzate specialmente durante l’inverno. “La particolarità è l’immersione in un lago ghiacciato per equilibrare la pressione appena usciti dalla sauna”, spiega Federica, che ci racconta anche come le persone amino anche fare lunghe passeggiate immerse nella vegetazione e siano legate alla natura perché fin da piccole crescono nel verde, essendo le città costruite in mezzo ai boschi. Il legame famigliare, inoltre, per i finlandesi, è molto importante: “La gente riesce a dedicarsi alla famiglia grazie al parecchio tempo libero che ha”.
Nonostante le note positive della vita in Finlandia, però, essa nasconde anche difficoltà con cui si deve convivere. Per quanto riguarda il clima e le stagioni “da novembre a febbraio ci sono quasi 24 ore di buio al giorno e i finlandesi riescono a vedere la luce solo per poco portandoli ad un cambiamento nello stile di vita poiché in inverno si arriva ad una minima di -40 ⁰C. Ogni inverno che passa sembra più freddo ed è sempre più pesante rimanere qui.”, ammette Francesco, “Serve una buona motivazione per viverci”.
Da quando ha lasciato l’Italia, la visione della vita di Federica è cambiata. “Sono riuscita a staccare la mente dalla monotonia, ma anche dalla frenesia italiana, e ho imparato a prendere le cose con più leggerezza”. “Sono sempre stato metodico, determinato, concentrato sui miei obiettivi e vivere in Finlandia ha rafforzato il mio modo di essere”, spiega invece il medico pavese, “Ma non è un Paese per tutti a causa del clima e delle relazioni complicate. Consiglierei di vedere il luogo in entrambe le stagioni perché è un posto in cui si può star bene”.