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di BEATRICE NOBILE - Un nuovo format, ma già di successo, che dai social si sposta tra la gente e che dal "cielo"...scende a terra: da video-podcast con migliaia di visualizzazioni, "Torrazzo con vista" è diventato per un giorno un live talk, con tanti ospiti, un ottimo pubblico e tre tematiche per guardare la città da un diverso punto di vista.

Martedì 10 giugno il video-podcast “Torrazzo con Vista” si è trasformato in “Con vista Torrazzo”: un radicale cambio di prospettiva per il format condotto da Andrea Bassani, prodotto da TeleRadio Cremona Cittanova con la collaborazione dei Musei Diocesani, che dall’alto della torre campanaria dà uno sguardo originale sulla città di Cremona e che si è trasformato in un talk dal vivo in Piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria, ai piedi della Cattedrale. Il pubblico, ospitato dal Caffè Voltone, ha potuto assistere a tre diversi momenti di dialogo, inframmezzati dalla musica del duo cremonese Straccivari.



Beatrice Frazzi e Andrea Bassani, conduttori del primo talk della serata (foto Paolo Mazzini/Trc)

Sponsorizzata da BCC Credito Padano, Cattolica Assicurazioni, Agenzia Rialto, Confcooperative cremona, Padania acque e con la collaborazione del partner tecnico Daniele Tonani e di Paolo Mazzini per la parte grafica e fotografica, la serata si è sviluppata intorno ad un argomento centrale: raccontare Cremona. 

Ad aprire la serata il talk “Racconta una città a misura di studente”, al quale hanno preso parte Beatrice Frazzi di L’Ora Buca, studentessa del Liceo Classico e co-conduttrice insieme ad Andrea Bassani, Emanuele Riccobono del Collettivo 50mm, Alessia Galli di Universicast ed Edoardo Nicitra, studente fuorisede ospitato da Casa San Facio: ogni ragazzo portavoce di un’associazione o di un’esperienza diversa, per provare a delineare insieme un ritratto di Cremona come città universitaria.

Il Collettivo 50mm, ha spiegato Emanuele, è nato dalla passione per la fotografia e dalla volontà di dare una voce e un volto nuovi alla città, raccontarsi per unire. L’Ora Buca affronta invece il giornalismo in chiave giovane, permettendo ai ragazzi di esprimersi già dalle scuole superiori; Universicast (leggi qui il nostro articolo) è un podcast nato in collaborazione con la consulta universitaria nell’ambito del progetto GiovaniON per aiutare gli studenti che hanno scelto  Cremona come loro sede universitaria, condividendo consigli e suggerendo attività, mentre Edoardo ha raccontato la propria esperienza a Casa San Facio, struttura che ospita studenti da varie parti del mondo, come un luogo di incontro e scoperta di diversi punti di vista e modi di pensare e studiare.

(foto Paolo Mazzini/Trc)

Ognuna di queste realtà ha offerto (e continua ad offrire) uno sguardo sulle esperienze degli studenti di Cremona. Il Collettivo 50mm lo ha fatto attraverso il progetto “Alla faccia degli universitari”, nato all’interno del corso di storia della fotografia, che ha portato alla realizzazione di centinaia di ritratti accompagnati da un QR-code, affissi per la città in formato A3, che hanno permesso ai passanti, inquadrando il codice, di ascoltare le interviste realizzate ai ragazzi. Un’iniziativa interessante, nel quale i partecipanti si sono messi in gioco di fronte all’obiettivo per creare un’opera artistica in grado di fare comunità. Il progetto è stato seguito anche dai ragazzi de L’Ora Buca, alimentati dalla curiosità per questa iniziativa che ha visto come protagonisti loro coetanei.

Alessia, portavoce di Universicast, ha poi parlato dell’importanza della Consulta Interuniversitaria, un’organizzazione di studenti rappresentanti tutte le diverse università della città, per condividere problemi e punti di forza ed aiutarsi a vicenda per migliorare l’esperienza degli universitari a Cremona.  

Nel corso del talk dedicato ai giovani si è parlato anche di un tema importante che riguarda la vita degli studenti, quello della sicurezza, affrontato da L’Ora Buca attraverso un sondaggio rivolto alle scuole superiori che ha ricevuto più di 500 risposte e i cui risultati sono stati proposti in anteprima al pubblico presente. Da questo è emerso che il 56,8% dei partecipanti ritiene che la questione della sicurezza stia diventando un problema, con il 26,8% che ha dichiarato di avere direttamente subito episodi di violenza. Una buona parte degli studenti non se la sente di uscire la sera se non accompagnati, in particolare nelle zone di via Dante, piazza Roma e Cambonino. La paura è rivolta soprattutto verso il rischio di subire violenze sessuali e atteggiamenti molesti, pestaggi e rapine. La soluzione proposta da più di metà dei partecipanti è stata quella di un maggior intervento delle forze dell’ordine, accompagnato da una migliore illuminazione e sistemi di videosorveglianza.

(foto Paolo Mazzini/Trc)

Il tema della sicurezza non è certo l’unico nel quale Cremona dovrebbe migliorare: Alessia ha espresso il desiderio di un città più unita, nella quale sia più semplice condividere eventi ed iniziative, Edoardo di una Cremona più attiva, con un maggiore coinvolgimento fra tutte le università e più protagonismo delle sedi della città, Emanuele ritiene che sia necessario renderla più viva attraverso l’implementazione di corsi di laurea e opportunità lavorative per i più giovani, mentre Beatrice ha manifestato l’interesse di una maggiore cooperatività tra scuole superiori ed università, al fine di creare un orientamento capace di rendere valore a tutte le possibili scelte di studio.

Insomma, sicuramente molti spunti sui quali lavorare: forse Cremona non può dirsi ancora città universitaria a pieno titolo, ma Alessia è fiduciosa che possa raggiungere questo obiettivo. “Lo sta diventando, in quattro anni che sono qui ho visto tanti miglioramenti.

Quel che è certo è che si tratta di una città piena di vitalità, come hanno dimostrato gli ospiti dei due talk successivi: “Racconta una città a regola d’arte”, co-condotto da Maria Antonietta Parrella e Maddalena Parma, autrici del podcast “Underground – L’arte che non ti aspetti” e al quale hanno preso parte Tommaso Giorgi, presidente dell’associazione CrArT e Fabio Toninelli, presidente di Tapirulan e per concludere “Racconta una città che dà spettacolo”, co-condotto da Lidia Gallanti di Riflessi Magazine e con la partecipazione di Federico Medagliani de Gli Amici di Robi, Filippo Mondini di Pro Cremona e Andrea Mattioli di TEDx Cremona.